Idoménée di Danchet
 

 

 

 

"Il patrimonio greco, criticamente purificato, è parte integrante della fede cristiana" (Benedetto XVI)

"La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma" (Benedetto XVI)

 

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Idoménée di Danchet

L’Idoménée di Danchet (musica di Campra) ha in più, rispetto alla rielaborazione italiana, due elementi fondamentali: una duplicazione del topos della rivalità amorosa, con l’innamoramento di Idomeneo nei confronti della prigioniera troiana (Ilione, nel testo francese) e di conseguenza l’angosciosa situazione di Idamante, che non può opporsi al padre-re, e di Idomeneo stesso, che ha un forte motivo per compiere il sacrificio del figlio; in secondo luogo, quando tutto sembra risolto felicemente (Idomeneo rinuncia all’amore e al trono, Idamante è libero dal sacrificio e ottiene la sposa e la corona), il testo francese ha un’aggiunta fortemente drammatica che conclude negativamente la vicenda: interviene la dea Nemesis, furente per la violazione del voto; Idamante impazzisce e, senza rendersene conto, uccide il figlio; rinsavito, vorrebbe seguirlo nella morte. L’ultima desolata battuta è di Ilione, che chiede la morte per sé e condanna il re alla vita.

(Per leggere il libretto sul sito Opéra Data Base - in francese, previa registrazione)

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