Nostro giudizio sul regolamento Gelimini
 

 

 

 

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Nostro giudizio sul Regolamento Gelmini

 

Di fronte allo Schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 reso noto recentemente, ci pare di poter fare le seguenti osservazioni:

 

1)    Consideriamo positiva la riduzione del numero dei licei, e in particolare la soppressione dello scientifico tecnologico, un ibrido assurdo; anche la prevista riorganizzazione di alcune strutture attuali (bilinguismo, classico europeo, ad es.) speriamo porti a ragionevoli modifiche.

2)    Apprezziamo che lo scientifico conservi il latino per tutto il quinquennio: speriamo solo che  anche al triennio si continui a leggere in lingua.

3)    Apprezziamo che il liceo delle scienze umane non sia ricalcato sul liceo sociale della precedente riforma, una sorta di contenitore vuoto, attraente solo per chi non aveva voglia di fare altre scelte (liceali, tecniche o professionali) più precise e più impegnative. Questa formula richiama di fatto il vecchio magistrale e le sperimentazioni Brocca più contenute.

4)    Apprezziamo in particolare in tale liceo la presenza del latino; così pure la conservazione del biennio di latino al liceo linguistico.

5)    Naturalmente la maggiore soddisfazione va alla salvaguardia del classico. Confrontando la scansione oraria con la nostra proposta, notiamo che l’idea di anticipare storia dell’arte nel biennio è condivisa; la ristrutturazione delle materie scientifiche amplia lo spazio di matematica e fisica, mentre dilata nel tempo scienze, per un totale di 10 ore su cinque anni invece di nove su tre.

Sicuramente questo creerà insoddisfazione nei docenti di scienze, perché si troveranno a dover gestire  nove classi invece di sei, e adattare il programma a classi più giovani. Anche gli insegnanti di arte rischiano di dover insegnare in 18 classi, ristrutturando il programma per adattarne una parte al biennio. Va comunque detto che molte sperimentazione di classico effettuano già queste anticipazioni.

6)    La materia più penalizzata è comunque inglese (ufficialmente, peraltro, l’unica lingua possibile). La nostra proposta teneva conto del fatto che inglese era tuttora obbligatorio solo al biennio, anche se quasi tutti i classici l’avevano esteso: quindi era la materia più aperta a innovazioni d’orario. Pensavamo alla conservazione delle quattro ore al biennio, in cambio di una riduzione al triennio: ma si è preferito usare diversamente le ore “libere” del ginnasio e ridurre comunque a due (rispetto alla sperimentazione) quelle d’inglese in liceo. Oltre al problema sindacale (una perdita secca di posti e un incremento di numero di classi da gestire), sarà difficile far accettare all’opinione pubblica la riduzione dell’inglese. 

7)    Va però detto che nell’ultimo anno una materia sarà svolta in inglese: questo comporterà una compresenza e quindi un aumento di ore. L’organizzazione sarà da vedere.

8)    Il punto più discutibile è, come già dicevamo, la struttura 2+2+1. In effetti sembra che non abbia inciso sulla presenza delle materie, quindi è da sperare che non si vada oltre  un generico impegno di orientamento.

 

La Redazione di Zetesis

 

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