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Paolo Rolli, Solitario bosco ombroso

 

Solitario bosco ombroso,                            Boucher, Mulino ad acqua, ca. 1716

a te viene afflitto cor,

per trovar qualche riposo

fra i silenzi in quest'orror.

 

Ogni oggetto ch'altrui piace

per me lieto più non è:

ho perduta la mia pace,

son io stesso in odio a me

 

La mia Fille, il mio bel foco,

dite, o piante, è forse qui?

Ahi!, la cerco in ogni loco;

e pur so ch'ella partì.

 

Quante volte, o fronde grate,

la vostr'ombra ne coprì:

corso d'ore sì beate

quanto rapido fuggì!

 

Dite almeno, amiche fronde,

se il mio ben più rivedrò:

ah! che 1'eco mi risponde,

e mi, par che dica no.

 

Sento un dolce mormorio;

un. sospir forse satrà:

un sospir dell'idol mio,

che mi dice: tornerà.

 

Ah! ch'è il suon del rio, che frange

tra quei sassi il fresco umor;

e non mormora, ma piange

per pietà del mio dolor.

 

Ma se torna, vano e tardo

il ritorno, oh Dei! sarà;

ché pietoso il dolce sguardo

sul mio cener piangerà.

 

 

 

 

Nell'immagine: Fr. Boucher, Mulino ad acqua, ca. 1716.

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