Quest’anno
sembra esserci un rinnovato interesse per il liceo classico. Gli esiti
di
Eduscopio hanno suscitato articoli, interviste e perfino temi assegnati
agli
iscritti al master di giornalismo. Moltissime richieste d’iscrizione,
moltissima affluenza agli openday.
Dai colloqui avuti con diversi genitori appare chiaro che il classico è
considerato l’unica scuola che dà una preparazione certa e affidabile,
e il
diploma al classico non più, come forse in passato, uno status
symbol, ma una sorta di bene-rifugio. Anche gli orientamenti
delle scuole secondarie di primo grado azzardano di più
nell’indicazione del
liceo classico, pur in presenza di qualche limite, mentre anni fa c’era
una
graduatoria di suggerimenti più rigida e pretenziosa. Forse non è del
tutto un
bene, perché siamo a rischio di qualche delusione e difficoltà
eccessiva; ma
certo il giudizio sul nostro tipo di scuola è straordinariamente e
decisamente
positivo.
Tale
situazione ci dà una responsabilità. Status
symbol o bene-rifugio: sia pure. Rischi di DSA avventati o di
ambizioni
eccessive? Pazienza, si vedrà situazione per situazione. L’importante è
che non
venga meno il senso di ciò che facciamo: il recupero della nostra
storia,
l’approfondimento linguistico, la scoperta dei nessi nei frammenti di
realtà,
il riconoscimento dell’unicità del cuore umano. Caricare di molto altro
per
essere più moderni, più alla moda, vuol dire adesso, come vent’anni fa,
non
credere a ciò che si fa, crederci anzi meno di quanto ci creda l’utenza
stessa.
Mi sembrano
interessanti alcuni segni. I giovani insegnanti, almeno secondo la mia
percezione, hanno una preparazione e una capacità didattica migliori di
una
decina d’anni fa: non ne so il motivo, ma percepisco che l’inserimento
nelle
classi e l’approccio a tutte le materie corrispondenti a lettere
classiche
avviene senza problemi (tipo: il greco no, l’italiano nemmeno) o
eccessivi
timori di adeguatezza e di rapporti. Noto nella mia scuola (in cui sono
presenti entrambi i licei) un nuovo sforzo di rendere proficuo
l’insegnamento
del latino al liceo scientifico, superando la fatica di cambiare
metodi,
strumenti, occasioni di interesse. Nella scuola primaria l’ampliamento
della
storia antica, visto con molta perplessità dalle maestre per la
limitata
preparazione e la necessità di reinventare un percorso, sta dando
alcuni buoni
frutti: ultimamente ho fatto degli interventi in tre quinte che
dovevano
iniziare la storia romana e ho trovato ragazzini curiosi, con un
discreto background sulle “altre storie”. Nella
secondaria di primo grado si moltiplicano le iniziative di approccio al
mondo
antico, da scuole che dedicano molto spazio all’epica omerica al
diffondersi di
corsi di latino o di cultura classica. E iniziative teatrali e
culturali
(letture pubbliche, conferenze e molto altro) sono sempre più diffuse.
Continuiamo
con la nostra rivista e il nostro sito, ma anche con altre iniziative
quali i
Sabati di Zetesis, ad aiutare questo trend positivo. A chi ci legge e
ci segue
chiediamo di diffonderci, collaborare, comunicare studi ed esperienze.